L’Osteomielite
Le infezioni ossee, o osteomieliti, possono insorgere in diversi contesti oltre alle protesi, e includono condizioni come fratture esposte, infezioni ospedaliere, piede diabetico e soggetti immunocompromessi.
Ecco un quadro completo:
Fratture esposte
Le fratture esposte rappresentano una via di accesso per i batteri direttamente nell’osso. Questo tipo di frattura mette l’osso a contatto con l’ambiente esterno, aumentando il rischio di infezione. Gli agenti infettivi, come lo Staphylococcus aureus, possono penetrare durante l’incidente o durante il trattamento chirurgico. Le infezioni possono causare osteomielite, con dolore, gonfiore e secrezioni purulente, richiedendo trattamenti aggressivi come la somministrazione di antibiotici e, nei casi gravi, interventi chirurgici per la rimozione di tessuti infetti o l’applicazione di fissatori esterni.
Infezioni ospedaliere (nosocomiali)
Le infezioni ossee acquisite in ospedale (infezioni nosocomiali) possono insorgere dopo interventi chirurgici ortopedici o per fratture. Gli ambienti ospedalieri possono esporre i pazienti a microrganismi patogeni, tra cui batteri multiresistenti come lo Staphylococcus aureus meticillino-resistente (MRSA) o Pseudomonas aeruginosa. Le infezioni possono derivare da ferite chirurgiche contaminate o dal contatto con dispositivi medici, come cateteri o drenaggi, che introducono batteri nel corpo.
Piede diabetico
Il piede diabetico rappresenta un altro fattore di rischio significativo per infezioni ossee. A causa della neuropatia e della cattiva circolazione, piccole lesioni o ulcerazioni possono infettarsi rapidamente, spesso portando a infezioni croniche e osteomielite. Nei diabetici, l’osteomielite può derivare da infezioni dei tessuti molli che si estendono all’osso sottostante. Questo tipo di infezione è particolarmente difficile da trattare a causa della scarsa circolazione nei piedi, che rende difficile la guarigione.
Immunodepressi
I soggetti con sistema immunitario compromesso, a causa di malattie come HIV/AIDS o trattamenti chemioterapici per il cancro, sono più vulnerabili alle infezioni ossee. In queste persone, anche infezioni minori possono progredire rapidamente in osteomielite a causa della ridotta capacità del corpo di combattere i patogeni. Le infezioni possono insorgere non solo per via diretta (fratture o chirurgia) ma anche tramite la diffusione ematica (infezione sistemica che raggiunge l’osso).
Trattamento
Il trattamento delle infezioni ossee varia a seconda della gravità e della causa dell’infezione. Include:
– Antibiotici: Somministrati per lunghi periodi, spesso inizialmente per via endovenosa e successivamente per via orale. Gli antibiotici devono essere mirati al tipo di patogeno identificato tramite coltura.
– Chirurgia: È spesso necessaria per rimuovere tessuti infetti o necrotici. In casi di infezioni più avanzate, può essere necessario rimuovere parte dell’osso o utilizzare impianti temporanei impregnati di antibiotici.
– Debridement: Pulizia chirurgica dei tessuti infetti.
– Tecniche avanzate: In casi gravi o cronici, possono essere utilizzati trattamenti come l’applicazione di fissatori esterni, la terapia a pressione negativa (NPWT) per migliorare la guarigione delle ferite, o innesti ossei.
Le infezioni ossee sono un rischio significativo non solo legato alle protesi ma anche a fratture esposte, infezioni ospedaliere e condizioni croniche come il piede diabetico.
La prevenzione è cruciale, con un focus sulla sterilità chirurgica e una gestione proattiva delle ferite, specialmente in soggetti a rischio come i diabetici o gli immunocompromessi.
La gravità di questa patologia e la sua conicizazzione e il ripresentarsi a distanza di anni in fase acute ell buona parte dei casi.